L’ashwagandha viene usata come rimedio naturale e nella medicina alternativa da migliaia di anni. Ma qual è la storia di questa potente erba? Scopri da dove viene, tutti i benefici e perché è sempre più utilizzata come integratore.
Da dove viene l’ashwagandha: una breve storia
L’ashwagandha, chiamata anche withania somnifera o “ciliegia d’inverno”, viene descritta nella medicina ayurvedica, il sistema di medicina tradizionale originario indiano, come una potente erba rigenerante e fonte di longevità. Viene per questo utilizzata da millenni in India, Medio Oriente e alcune parti del Nord Africa.
Questa pianta fa parte della famiglia delle solanacee (la stessa del pomodoro) e da più di 4000 anni viene usata come rimedio naturale soprattutto in India, Pakistan e Sri Lanka. In questi paesi viene classificata come “medharasayan”, la categoria ayurvedica di alimenti e sostanze nutritive che promuovono l’apprendimento e il recupero della memoria.
L’ayurveda indica l’ashwagandha come cura per molte problematiche, dagli effetti negativi che lo stress può avere sul corpo al rafforzamento del sistema immunitario durante le stagioni. La pianta è stata descritta per la prima volta in testi sacri ayurvedici: il Charaka e il Sushruta Samhitas.
Spesso paragonata al ginseng dagli erboristi occidentali, viene per questo utilizzata anche in condizioni di debilità, invecchiamento precoce o stanchezza fisica e mentale. La traduzione di ashwagandha dal sanscrito è “odore e forza di un cavallo”, un’allusione alle sue proprietà afrodisiache, per lui e anche per lei.
Il suo estratto, considerato un tonico e adattogeno dalla medicina tradizionale, in Medio Oriente viene utilizzato per aiutare a migliorare il sonno e come antinfiammatorio. In Africa, gli usi tradizionali dell’ashwagandha tra i popoli tribali includono febbri e condizioni infiammatorie. Nello Yemen, invece, le foglie essiccate vengono macinate in una pasta poi utilizzata per il trattamento di ustioni e ferite, nonché come protezione solare.
Come veniva somministrata tradizionalmente
Nell’ayurveda, l’ashwagandha era ed è usata ancora oggi per bambini piccoli e anziani come tonico per sostenere il benessere generale. Sebbene tutta la pianta possa essere usata, è soprattutto la radice a essere essiccata e macinata, quindi somministrata come polvere mescolata con burro chiarificato, miele e latte per via del sapore amaro. Questa bevanda calda viene spesso consumata prima di coricarsi. In alcuni casi, viene anche applicata localmente per migliorare la salute delle articolazioni.
I benefici dell’ashwagandha nella medicina alternativa
Nel corso del tempo, la radice di ashwagandha è stata considerata come tonico, afrodisiaco, narcotico, diuretico, astringente, termogenico e stimolante. Per gran parte della sua storia ayurvedica è stata infatti usata come trattamento per liberare la tensione emotiva e il disagio fisico, donando benessere e stabilità nel corpo. Possiamo riassumere in almeno 5 punti i motivi per cui ancora oggi viene considerata un vero e proprio toccasana.
1. Aumenta la funzione tiroidea
Uno dei maggiori vantaggi dell’ashwagandha è la sua capacità di stimolare la tiroide e aiutarla a funzionare in modo ottimale. In più, è nota per essere efficace sia per i disordini tiroidei iperattivi sia per quelli non attivi.
2. Riduce lo stress e l’ansia
Uno dei benefici più noti dell’ashwagandha è legato alla capacità di quest’erba di abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone prodotto dal corpo nei periodi stressanti. Secondo alcuni studi, è quindi in grado di migliorare la resistenza di un individuo agli effetti negativi della pressione di lavoro, scadenze e vita privata.
3. Ha un effetto detox
Grazie alle sue proprietà antiossidanti e disintossicanti, l’estratto di questa pianta è anche un prezioso alleato per “ripulire” l’organismo dalle sostanze negative. Inoltre, può aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo e aiutare il sistema immunitario a funzionare correttamente. Non solo migliora il conteggio dei globuli bianchi, ma secondo alcune ricerche riuscirebbe anche ad aumentare la produzione di immunoglobuline, ovvero gli anticorpi che combattono le malattie del sistema immunitario.
4. Migliora la funzione delle cellule cerebrali
I potenti enzimi contenuti nell’ashwagandha forniscono un aiuto per fermare i radicali liberi, le sostanze chimiche che causano l’invecchiamento. Da ciò deriva di conseguenza il supporto per la memoria e la funzione cognitiva negli adulti.
5. Migliora la vita sessuale
L’ashwagandha è un afrodisiaco molto conosciuto e usato da uomini e donne: per le sue qualità, viene persino menzionato nel libro antico del Kamasutra. Ha infatti effetti ben documentati e potenti sul desiderio sessuale maschile, ma offre grandi benefici anche per le donne. Alcuni studi hanno dimostrato che l’assunzione di ashwagandha aumenta la libido, l’eccitazione, la lubrificazione e in generale la soddisfazione delle donne.
Come usare l’ashwagandha
Come già anticipato, in genere si utilizza solo l’estratto di radice di ashwagandha, che viene oggi usato per la formulazione di integratori naturali in capsule. La medicina alternativa lo indica anche come alternativa ai trattamenti convenzionali e ai farmaci da prescrizione: in ambito sessuale femminile, viene infatti considerata come una vera e propria pillola rosa per la donna.