Come fare la valigia, metodo giapponese: trucchi infallibili

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Donna seduta a terra in casa mentre fa la valigia

Fare i bagagli prima di partire per un viaggio è una tipologia di attività che è molto soggettiva in quanto a gradimento da parte delle persone. Per alcuni è piacevole, per altri invece è una vera e propria “penitenza” necessaria cui andare incontro prima di godersi l’esperienza o la gita, per molti si pone invece un problema pratico di organizzazione degli spazi, pensando anche a quali sarà l’itinerario di viaggio. Potrebbero esserci infatti dei contesti molto differenti fra loro che richiederanno outfit differenti, o make-up differenti, in base al grado di formalità dell’occasione.

Sarà già capitato a diverse persone di interrogare sé stessi e gli altri su come trovare un sistema per rendere questa attività meno complessa. Ebbene, per coloro che non riescono a individuare la soluzione giusta su come fare la valigia, metodo giapponese può essere una risposta efficace. Si tratta di uno schema mentale che viene poi applicato nella pratica e che è stato fondato da una tidying consultant (letteralmente “consulente per il riordino”) nipponica.

Chi è Marie Kondo, l’ispiratrice del metodo giapponese

Marie Kondo è l’ispiratrice di questo movimento che si incardina sulla capacità di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi, a prescindere che ci si riferisca a una valigia o alle camere della propria casa. Nata nel 1984 a Tokyo, laureata in Sociologia, già a 19 anni ha cominciato a proporsi come tidying consultant, grazie alla sua passione per la riorganizzazione di camere e armadi dei suoi clienti.

Da lì in poi si è verificata una vera e propria ascesa che ha portato al metodo KonMari che ha ispirato migliaia di persone, tramite la pubblicazione del manuale “Il magico potere del riordino” (2015) tradotto nelle principali lingue e capace di vendere più di tre milioni di copie, facendola rientrare fra le 100 personalità più influenti del 2015 secondo il The Times.  L’anno successivo è arrivato un secondo volume, intitolato “96 lezioni di felicità”, mentre nel 2018 ha toccato l’apice della sua popolarità con una serie tv trasmessa su Netflix. Andiamo ora a vedere qual è il suo metodo e, successivamente, come applicarlo nell’organizzazione della valigia.

Come funziona il Metodo KonMari: principi generali

La prima cosa da sapere è che, dietro il metodo KonMari, c’è una vera e propria filosofia ricorrente, a prescindere che l’applicazione avvenga con una valigia, un armadio altri spazi: i principi generali rimangono sempre invariati.

In primis, l’ambiente viene analizzato a fondo e il primo principio fondamentale risponde all’eliminazione del superfluo, quindi la rinuncia a tutto ciò che non ha più un’utilità o – nel caso di un bagaglio da portare durante un viaggio – che non sarà effettivamente utile. Si tratta di un metodo sistematico che prende il nome di decluttering, essenziale nel metodo di Marie Kondo.

Per capire cosa sia effettivamente superfluo, secondo la tidying consultant nipponica bisogna chiedersi: “Questo oggetto mi rende ancora felice? Mi è utile, mi evoca ricordi o legami affettivi?”. Fondamentale, inoltre, risulta non chiedere aiuto ad amici o parenti, in modo da non farsi influenzare, ma anche ripiegare e riporre ordinatamente tutto ciò che ci servirà, sia in un viaggio che nella propria casa. Andiamo a vedere ora concretamente l’applicazione sul metodo nell’organizzazione di una valigia.

Come fare la valigia, metodo giapponese: guida per la preparazione al viaggio

Lista completa e importanza di non rimandare

Per prima cosa, bisogna stilare una vera e propria lista in base all’itinerario del proprio viaggio, tenendo in considerazione quali saranno i contesti, le volte in cui ci si dovrà cambiare (per esempio dopo una giornata trascorsa fuori e prima di andare a cena) e quindi scegliere i capi di abbigliamento che si ritiene più adatti, sia nel numero che nella tipologia.

Una volta che si comincia, secondo Marie Kondo è molto importante dover terminare nello stesso momento, quindi non “spalmare” la preparazione della valigia, perché questo potrebbe farci perdere concentrazione e in generale lo spirito del metodo giapponese. Ovviamente, prima di cominciare a mettere fisicamente i capi d’abbigliamento o qualunque altro accessorio, bisogna sapere quali sono le dimensioni del bagaglio ammesse. In quanto alle tempistiche, la cosa migliore è fare la valigia il giorno prima del viaggio, così da non dover riprendere alcune cose che potrebbero servire nella vita di tutti i giorni.

Scelta per categoria e niente cose extra

A questo punto, è essenziale organizzare gli oggetti e suddividerli per categoria, tenendoli separati l’uno dall’altro. Ad esempio, bisognerà fare dei raggruppamenti: i jeans, i maglioni, le gonne, le scarpe, la biancheria intima, gli accessori, i prodotti per l’igiene personale, i dispositivi elettrici fra cui telefoni cellulari, tablet o caricatori portatili. In questa fase, risulta cruciale rinunciare al principio secondo cui “questo può sempre servire”, evitando quindi di portare con sé oggetti extra che presumibilmente non avranno alcuna utilità durante il viaggio.

Alla fine di questo processo, si avranno davanti a sé tutte le tipologie di cose necessarie per il nostro viaggio, dagli indumenti ai prodotti beauty, oltre che gli indispensabili dispositivi elettronici. Si possono tenere tutti distinti su un letto, prima di passare alla fase successiva.

Utilizzo di sacchetti e come riporre i vestiti nel metodo giapponese 

A questo punto, si può procedere andando a selezionare ogni capo della stessa tipologia. A questo punto, si possono ripiegare in maniera ordinata e possibilmente rettangolare, in modo che come risultato finale avremo tutti i jeans ripiegati, tutte le gonne ripiegate e così via. Bisognerà quindi ottenere dei rettangoli da posizionare in verticale, in modo da guadagnare spazio e soprattutto contare sulla facilità nel prendere i nostri vestiti (o oggetti) nel momento in cui apriremo la valigia quando saremo arrivati a destinazione. Per gli oggetti che invece si stropicciano facilmente, è utile arrotolarli e non ripiegarli.

Un altro consiglio utile, infine, è quello di utilizzare dei sacchetti divisi per tipologia. Si andranno quindi ad inserire tutte le categorie all’interno di sacchetti separati, in modo da tenere le cose differenziate e riconoscerle subito in valigia, senza creare confusione e senza mescolare. Così facendo, è probabile che addirittura ci rimarrà spazio e quello si rivelerà senza fondamentale quando vorremo portare con noi un ricordo della destinazione scelta nel viaggio di ritorno.