Esempio di dieta settimanale per colon irritabile: come trovare sollievo

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Persona con forchetta in mano pronta a mangiare piatto di verdure

Che cos’è la sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile è uno dei disturbi più diffusi nella popolazione mondiale. Secondo studi recenti, è una patologia intestinale che interessa soprattutto le persone sotto i 50 anni di età ed è più diffuso nel sesso femminile. La particolarità di questo disturbo è che – non essendo direttamente correlato a patologie più severe come i tumori – non è possibile formulare una diagnosi tramite un test. Piuttosto, viene individuato tramite valutazione clinica dopo un’attenta anamnesi e ascolto dei sintomi.

Si tratta di un disturbo che ha un andamento cronico e tende a ripresentarsi in determinate circostanze dopo periodi in cui la patologia rimane silente. Per questo, è importante riconoscere i sintomi e anche capire quali sono i comportamenti che possono favorire il riacutizzarsi della problematica. Risulta importante riuscire a prevenire o ad agire sui sintomi una volta che si manifestano. Proverò a farlo a breve, mostrandoti un esempio di dieta settimanale per colon irritabile.

Colon irritabile, sintomi e cause

Sintomi

Fra i sintomi tipici in caso di sindrome del colon irritabile (detta anche dell’”intestino irritabile”) troviamo ovviamente i dolori addominali, che spesso possono colpire anche la parte bassa del ventre, giungendo quasi al pube. Questa problematica, inoltre, si associa spesso a meteorismo e quindi alla presenza di gas intestinali che concorrono a far sviluppare il dolore.

I soggetti affetti riferiscono un’alternanza fra periodi di stipsi e altri di diarrea, configurando una situazione di instabilità intestinale che rende difficile anche inquadrare il problema. Spesso e volentieri la situazione migliora dopo la defecazione, contesto nel quale si può notare un cambiamento sia nella frequenza che nell’aspetto. In molti casi, l’evacuazione può essere difficoltosa e può esserci la comparsa di muco nelle feci. Il disturbo si associa spesso anche a fastidi non propriamente intestinali, come emicrania e ansia. Due fattori da non sottovalutare e che dicono molto sulla natura del problema.

Cause

Emicrania e ansia si associano generalmente a fattori come stress o eventi spiacevoli, che creano uno stato d’agitazione. Ebbene, bisogna innanzitutto sapere che la psiche gioca un ruolo decisivo nella comparsa dei sintomi. Possiamo dire, dunque, che i fattori sociali abbiano un peso specifico elevato in questa problematica, come può essere un lutto, l’ansia da separazione, un esame universitario. E come sappiamo, l’intestino è una sorta di “secondo cervello”, perché somatizza i nostri stati d’animo.

Ovviamente, ai fattori mentali si aggiungono anche quelli biologici. Fra questi possiamo citare un aumentata sensibilità viscerale, le alterazioni del microbiota (fattispecie chiamata “disbiosi”), le alterazioni della mobilità intestinale o infezioni intestinali cui alcuni individui possono essere maggiormente predisposti rispetto ad altri. Può capitare, quindi, che determinati cibi considerati più “pesanti” colpiscano in misura superiore soggetti ritenuti più delicati a livello intestinali, non provocando invece alcun effetto su altre persone.

Cosa mangiare e cosa evitare per il colon irritabile

Detto che anche i fattori psicologici contribuiscono alla comparsa dei sintomi, l’alimentazione e le abitudini a tavola rivestono com’è naturale che sia un ruolo fondamentale in questo contesto. Fra i consigli utili per chi soffre di colon irritabile c’è quello di bere molta acqua in modo da idratarsi, soprattutto lontano dai pasti, in modo da ridurre la quantità di gas nell’intestino. Per quanto riguarda i cibi, sono consigliati il pesce, il riso, alcuni frutti come banane e fragole, le patate, i pomodori, le zucchine, le melanzane, le uova e le carote.

Sconsigliati sono invece quei cibi che contribuiscono ad aumentare la fermentazione e quindi l’aumento di gas intestinali. Fra questi, possiamo citare il latte, la mozzarella, i legumi, i funghi, alcuni frutti come le mele, le pesche, le ciliegie, l’anguria e albicocca, gli asparagi, i pistacchi e gli alcolici, soprattutto la birra per l’alta fermentazione che presenta. Dopo aver elencato i cibi, siamo quindi a proporre un esempio di dieta settimanale per colon irritabile.

Esempio di dieta settimanale per colon irritabile

– Lunedì: a colazione banana e fiocchi di mais, insieme a un tè verde; a pranzo petto di pollo grigliato a pranzo con patate al forno; a cena uovo con patate e insalata di sedano.

Martedì: a colazione yogurt greco e lamponi; a pranzo un’insalata di quinoa al pomodoro; a cena un filetto di merluzzo al forno con riso basmati, con carote al vapore.

Mercoledì: a colazione uova strapazzate con spinaci; a pranzo un miglio con verdure insieme a uovo e rapa; a cena una frittata di zucchine e un’insalata mista con spinaci e cetrioli.

Giovedì: a colazione smoothie con latte di cocco, insieme alle fragole; a pranzo una quinoa con sogliola e carote; a cena un affettato di tacchino insieme a pane e olio.

Venerdì: a colazione un porridge d’avena con latte di mandorla e fragole; a pranzo una zuppa di zucca con brodo di verdure; a cena un’insalata di pollo grigliato.

Sabato: a colazione banana e fiocchi di mais con una bevanda vegetale a scelta; a pranzo un’insalata di riso integrale; a cena un dentice alla piastra insieme a zucchine e pane.

Domenica: a colazione pancakes con farina di grano saraceno e latte di riso; a pranzo un risotto allo zafferano con lattuga; a cena una frittata al forno e delle cipe di rapa.

Rimedi contro il colon irritabile

Come detto, non esiste una cura definitiva e specifica per il colon irritabile che è un disturbo cronico, con cui però si può imparare a convivere. Il primo passo – come abbiamo visto passo per passo – è sicuramente costituito dall’alimentazione quotidiana, ma si può intervenire anche con l’aiuto di alcuni farmaci come i fermenti lattici che aiutano a regolare la flora intestinale e regolarizzare l’alvo, oltre a prodotti naturali quali le tisane al finocchio per ridurre il gonfiore.

Importante, come abbiamo detto, è anche un approccio diverso alla vita quotidiana. Se è vero che le situazioni spiacevoli e stancanti fanno parte della routine di tutti noi, è possibile però affrontarle in maniera meno ansiosa, con più serenità, fiducia e ottimismo, in modo da non andare incontro ad ansia e panico. Questo avrà benefici sulla nostra salute mentale e, ormai lo sappiamo, sul “secondo cervello” che ci accompagna.