Immagina di essere appassionato da sempre di due settori: da una parte la fotografia, dall’altra lo sport, uno specifico oppure la disciplina sportiva in generale. In questo caso, l’ambito che fa al caso tuo e che potresti trasformare nel lavoro della tua vita è senza dubbio la fotografia sportiva, che è sempre più in voga negli ultimi anni perché molto richiesto. Non è un caso, infatti, che si moltiplichino le agenzie e che le foto vengano utilizzate sia in ambito ufficiale (dalle società di calcio, per esempio), sia dalle varie pagine sui social.
Ovviamente, come ogni lavoro, non è facile riuscire ad emergere. Ma è giusto dire anche che diventare un’eccellenza in questo ambito ti aprirà le porte verso un futuro professionale brillante. In questo spazio, proverò a darti alcuni consigli utili se sei già un appassionato di fotografia e vuoi farti strada nell’ambito sportivo.
Come iniziare a fare fotografia sportiva
Hai presente i racconti di quei giornalisti affermati che affermano di aver cominciato a scrivere reportage di eventi locali, partendo quindi “dal basso”? Ecco, il mondo della fotografia sportiva può essere in qualche modo equiparato. Se sei un appassionato, infatti, puoi cominciare con degli scatti ai piccoli eventi sportivi organizzati dalla tua scuola oppure nel tuo paese.
Questo ti apporterà numerosi vantaggi. Comincerai innanzitutto a capire quali sono i momenti salienti da immortalare, come regolare i meccanismi della macchina fotografica in base all’illuminazione o al tipo di sport. Più in generale, la presenza fissa a questi eventi ti aiuterà a fare delle conoscenze di addetti ai lavori, oltre che di atleti, particolare da non sottovalutare. Fotografia sportiva, infatti, non significa soltanto fare degli scatti per una partita di calcio, ma anche realizzare calendari per degli atleti affermati che ormai rappresentano un vero e proprio brand.
Cosa fare per emergere
Una volta che sarai riuscito ad ampliare la tua rete di conoscenze e a reclutare i primi clienti, i meccanismi in gioco possono essere diversi. Potresti essere per esempio contattato da un’agenzia fotografica per essere assunto e presenziare agli eventi ai quali loro hanno diritto ad accedere, ma anche intraprendere una carriera freelance.
Questa si fonda su un portfolio clienti già presente e pronto a espandersi per trovare contatti sempre nuovi. Ovviamente, più sarai capace e più verrai preso in considerazione, anche per l’antica ma sempre valida dinamica del “passaparola”. Avere a che fare con numerosi clienti ti consentirà anche di avere più dimestichezza nell’intrattenere rapporti con loro, oltre che con i direttori artistici. Acquisirai, in breve, delle capacità imprenditoriali applicate alla tua passione, creando un mix esplosivo per emergere.
Passando adesso ad alcuni consigli tecnici sul mestiere legato alla fotografia sportiva, ci rifaremo a quanto detto probabilmente dal miglior fotografo sportivo al mondo, ovvero Tom Jenkins, che da più di 30 anni si occupa di scatti per le migliori competizioni al mondo, fra cui le Olimpiadi estive e il torneo di tennis Wimbledon. Eccone alcune utili.
I consigli del fotografo Tom Jenkins
La conoscenza dello sport
In una recente intervista, Tom Jenkins ha citato come regola principale la conoscenza dello sport in questione, a prescindere da quale sia nello specifico. Immaginiamo di essere a una partita di calcio nella quale viene assegnato un calcio di rigore nei minuti finali. In quel momento, un bravo fotografo sa – se conosce il calcio – che dovrà indugiare sullo sguardo del rigorista designato prima del tiro dal dischetto, in modo da ottenere degli scatti memorabili e potenzialmente iconici.
Inoltre, conoscere gli atleti nello specifico consente di apprendere i loro modi di fare, le loro espressioni e le loro reazioni tipiche a determinati accadimenti, in modo da essere sempre pronto a scattare al momento giusto, acquisendo addirittura la capacità di prevedere cosa succederà e che tipo di sguardo arriverà dall’atleta.
Variare l’angolazione: esempi di fotografia sportiva nel calcio e nel basket
Spesso si commette l’errore di pensare che una foto memorabile sia sempre fatta in primo piano e all’altezza degli occhi. Tom Jenkins non al pensa così e fa l’esempio del calcio o del basket, affermando che: “Quando i soggetti saltano – come, per esempio, due calciatori durante un colpo di testa – scattare ad un’altezza inferiore enfatizza il loro salto. Oppure i giocatori di basket guardano spesso verso il canestro. Se sei sugli spalti, potresti riuscire a immortalarli mentre guardano dritto verso di te, con il campo sullo sfondo. Non rimanere passivo davanti all’azione”.
E ancora, secondo Jenkins è utile capire che tipo di foto si vuole scattare durante un determinato evento e cosa si vuole fare per riuscirci: “Non si può dare una definizione di foto sportiva perfetta: ci vuole una mente aperta. Stavo fotografando i Mondiali di Atletica quando Usain Bolt è crollato in pista durante la finale: quello è stato un clamoroso colpo giornalistico. Ma a volte voglio solo una bella foto che mostri velocità, agilità e grazia”.
Prepararsi a ogni imprevisto
Essere un professionista della fotografia sportiva è diverso dai fotografi che realizzano calendari per modelli o modelle. Se questi ultimi hanno il tempo di organizzarsi in base alla location e alle temperature ideali, gli eventi sportivi non si adattano alle esigenze dei fotografi. Può capitare che una partita di calcio sia caratterizzata da intemperie, pioggia forte e maltempo: fattori che possono potenzialmente rovinare la qualità delle foto, ma non solo.
In questo senso, secondo Jenkins è fondamentale proteggere il proprio strumento di lavoro, ovvero la macchina fotografica. E non è detto che i risultati siano negativi, anzi. Il fotografo afferma che “a volte le foto migliori vengono scattate nelle peggiori condizioni. Una partita di rugby sotto la pioggia, dove i giocatori sono coperti di fango è fantastica: puoi immortalare placcaggi e tuffi nelle pozzanghere di fango. Ma devi organizzarti in modo da stare al riparo e proteggere la tua fotocamera”. In questo senso, consigli utili possono essere quelli di acquistare – oltre a delle protezioni apposite – anche dei panni in pelle di daino utili a pulire, coprire o asciugare la fotocamera. Importante risulta anche il proprio abbigliamento, che in eventi del genere deve essere caratterizzato da indumenti impermeabili.