Quali sono i principali tipi di contratti di lavoro in Italia?

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I Decreti attuativi del cosiddetto Jobs Act hanno revisionato i tipi di contratti di lavoro applicabili alle diverse categorie di lavoratori. Quali sono queste tipologie?

Le logiche di riordino normativo hanno portato alla legittimazione delle seguenti tipologie contrattuali:

  • Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti
  • Contratto a tempo determinato/termine
  • Contratto di somministrazione
  • Contratto a chiamata
  • Apprendistato
  • Tirocini formativi/stage

Per quanto riguarda il contratto a tempo indeterminato questo è diventato la forma di assunzione privilegiata e sono state introdotte regole nuove e più chiare qualora si verifichino licenziamenti illegittimi.

Nel contratto a tempo determinato, invece, esiste un tempo ben definito all’atto della stipula, di durata del contratto con una data che indica la fine del rapporto di lavoro. La durata massima del contratto a tempo determinato è di 36 mesi e 5 rinnovi.

Esiste, poi, anche il contratto di somministrazione (ex lavoro interinale). Si tratta di un contratto in base al quale l’impresa (utilizzatrice) può richiedere manodopera ad agenzie autorizzate (somministratori) e iscritte in un apposito Albo. La somministrazione di lavoro, dunque, coinvolge 3 soggetti (agenzie, lavoratori, impresa), legati da 2 diverse forme contrattuali: il contratto di somministrazione stipulato tra utilizzatore e somministratore; il contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore che può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda il contratto a chiamata, questo è un contratto di lavoro subordinato ma senza impiego costante del lavoratore. Si attiva solo quando il datore di lavoro necessita di un lavoratore per una prestazione temporanea. Quindi l’utilizzatore chiama solo quando ha effettivamente bisogno di un lavoratore. Questi contratti non possono avere una durata superiore a 400 giornate nell’arco di 3 anni solari, ad esclusione del settore turismo, spettacolo e pubblici servizi. Nel caso in cui sia superato detto termine, il contratto si trasforma a tempo indeterminato.

Il contratto di apprendistato, invece, è la principale tipologia contrattuale per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, a seconda della tipologia di apprendistato. L’elemento tipico è rappresentato dal fatto che il datore di lavoro, è tenuto ad erogare, come corrispettivo della presentazione di lavoro, non solo la retribuzione, ma anche la formazione necessaria all’acquisizione delle competenze professionali o alla riqualificazione di una professionalità.

Diversi dall’apprendistato sono i tirocini formativi. Questi consistono in un periodo di formazione utile all’acquisizione di nuove competenze da utilizzare per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro. Non è assimilabile in alcun modo ad un rapporto di lavoro subordinato. Esistono diverse categorie di tirocini che si dividono principalmente in due macro-gruppi: i tirocini curriculari,promossi dalle università o dalle scuole, che sono svolti all’interno di un percorso formale di istruzione o formazione, pertanto regolati da questi enti/istituti; ed i tirocini extracurriculari che quindi vengono svolti al di fuori del percorso scolastico.