Nonostante le difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo, Facebook non demorde e procede dritto per la sua strada nel tentativo di portare Internet nelle aree non connesse del mondo.
Dopo aver incassato il no da parte dell’India, Zuckerberg ha presentato Infra Project, un’iniziativa che vuole mettere insieme operatori, fornitori e aziende per sviluppare nuove tecnologie che ridurranno i costi di realizzazione di reti mobili in tutto il mondo.
Tra questi spicca il progetto Terragraph con Qualcomm, già svelato per la prima volta nel 2016. L’anno prossimo le due aziende inizieranno i test in alcune città di mezzo mondo: l’obiettivo è quello di rendere accessibile a tutti la connettività a banda ultra larga in mobilità utilizzando le cosiddette onde millimetriche sui 60 GHz.
Terragraph, quindi, permetterà agli utenti finali di non affidarsi unicamente alle tecnologie su cavo ma offrirà una tecnologia alternativa, affidabile e sempre disponibile.
Ma come funzionerebbe? La soluzione presentata da Facebook e Qualcomm dovrebbe utilizzare le specifiche IEEE 802.11ay, ancora in fase di standardizzazione. La tecnologia 802.11ay, infatti, pur essendo utilizzabile anche entro ambienti chiusi, è stata progettata per gestire il problema dell'”ultimo miglio” quindi ottimizzare la connessione tra l’antenna e il dispositivo wireless client. 802.11ay dovrebbe consentire la fruizione di 20-30 Gbps usando un dispositivo compatibile.
L’unico problema è che queste prestazioni sono ottenibili solo su distanze comprese tra 10 e 30 metri: ciò significa che in città saranno necessarie migliaia di piccole celle installate sui tetti degli edifici commerciali e residenziali allestendo un’unica enorme grande rete mesh in cui ciascuna cella può colloquiare con quelle limitrofe. Al momento si stanno effettuando test presso la sede di Facebook a Menlo Park ed è in preparazione una fase di studio più ampia con la città di San Jose, in California.
Per il momento non è dato sapere quali città sono state scelte per iniziare gli esperimenti: a febbraio i responsabili di Facebook avevano fatto riferimento a Budapest (Ungheria) e Kuala Lumpur (Malesia) ma è altamente probabile che le località programmate siano molte di più.