Imballaggi e sostenibilità: un connubio possibile?

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Free picture (Packing boxes made of cardboard) from https://torange.biz/cardboard-made-boxes-packing-49497

Imballaggi e sostenibilità: il connubio fra queste due cose è possibile? Certo che sì. Gli scienziati stanno costruendo un nuovo futuro che sarà sicuramente meno inquinante e più ecologico. Non serve pertanto dettar guerra agli imballaggi e bandirli dal Pianeta. Le soluzioni drastiche non portano a nulla e sono difficilissime da applicare. Oltretutto non si può far a meno, per alcune cose, dei loro imballaggi. Per questo motivo è bene ragionare al meglio su come ridurre l’impatto di plastica e derivati sull’ambiente, studiare su come utilizzare materiali riciclabili e creare nuove strategie. 

Imballaggi e sostenibilità: due le soluzioni possibili

Ci sono solo due soluzioni possibili per rendere gli imballaggi più sostenibili. Non si tratta però di scegliere una o l’altra strada. Entrambe devono andare a braccetto. Come dicevamo poco sopra in primis occorre che si studi e si progetti prodotti sostenibili per il packaging. Facendo ciò si deve tener conto sia della funzionalità dei vari imballaggi sia degli impatti ambientali, ma anche dei vari costi. Nel mentre si deve tener conto del riciclo e riutilizzo di tutti i materiali utilizzati per il packaging degli oggetti e si devono educare tutte le persone ad un corretto riciclaggio.
Lo studio di nuovi materiali e di nuove strategie deve quindi andare di pari passo con una corretta informazione di tutti gli abitanti della terra. L’impatto dell’uomo sul pianeta, infatti, diventa sostenibile solo se questi si impegna a far sì che lo sia davvero. 

Imballaggi: ecco a quali prestare attenzione

Vassoi di plastica, di cartone duro o polistirolo, pellicole, bottiglie, sacchetti di carta o plastica, scatole e contenitori vari. Sono questi gli imballaggi a cui fare attenzione. Sono questi i maggior agenti inquinanti di cui ci rendiamo conto solo quando è troppo tardi. Un esperimento? Basterebbe guardare nel proprio carrello della spesa quando si è al supermercato. Basterebbe controllare nella dispensa o nel frigorifero di casa propria per toccare con mano come gli imballaggi abbiano preso il sopravvento su tutto. Qualsiasi prodotto è confezionato e venduto in un involucro che, poi, viene subito scartato. Eppure sono loro che con i loro colori attirano il nostro occhio e invogliano il consumatore ad acquistare. 

Imballaggi sostenibili: il lavoro delle aziende

Per la creazione di imballaggi sostenibili è fondamentale il lavoro che stanno compiendo gli uffici di ricerca e sviluppo delle varie aziende. Non è facile alleggerire le confezioni dei vari prodotti mantenendo inalterate le capacità degli imballaggi di conservare e proteggere i vari oggetti, senza aumentare i costi. Il compito, lo sanno tutti, è davvero arduo, ma le moderne tecnologie possono aiutare la svolta ecologica.
Per creare imballaggi più sostenibili le imprese devono partire completamente da capo. Si cercano quindi nuovi materiali, si testano le loro capacità tecniche, ma anche la loro sicurezza e poi, ovviamente se ne studia l’impatto sul Pianeta. Ogni soluzione deve essere sottoposta a numerosi controlli. Più ogni azienda riesce a studiare al meglio i materiali con cui lavora e a ridurre gli imballaggi, più il cambiamento è vicino.
Oltre a tali studi, però, grandi e piccole imprese aiutano l’ambiente controllando anche i loro materiali di scarto e riciclandone il più possibile. E’ indubbio che le grandi industrie producano un maggior numero di rifiuti rispetto alle varie famiglie.
La voglia di produrre imballaggi sostenibili c’è. Una start-up londinese, ad esempio, ha iniziato a mettere sul mercato packaging completamente riciclabile e ricavato da sostanze estratte dalle piante e dalle alghe marine. L’azienda Biotrem produce invece dei soliti piatti di plastica, stoviglie realizzate con crusca di frumento. Si potrebbero usare questi, quindi, come vassoi per la frutta e la verdura e diminuire così i contenitori di polistirolo. L’azienda Arix Imballaggi di Brescia che vende prodotti per l’imballo ha in catalogo prodotti eco sostenibili. Il cartone è ottimo per conservare i vari oggetti, ma per alcuni cibi si potrebbe utilizzare anche la plastica monouso che viene realizzata con una determinata alga e che è completamente biodegradabile.
La catena H&M ha infine suggerito ai propri clienti di riutilizzare la busta in cui venivano messi i vestiti appena acquistati come una gruccia per gli stessi. Quando non si riesce ad utilizzare materiale riciclabile si può sempre suggerire come riutilizzarlo e dargli così nuova vita.
E’ altrettanto importante che oltre a studiare materiali ecologici con cui confezionare i propri prodotti, le aziende si concentrino anche sul controllo e il riciclaggio dei propri rifiuti. Tutti i lavoratori devono essere educati correttamente. 

Imballaggi ecologici: le famiglie sostenibili

In generale tutti gli abitanti della Terra dovrebbero essere informati ed educati correttamente al rispetto dell’ambiente. La sostenibilità passa per le case di ciascun cittadino. E’ bene sapere che ci sono prodotti, ad esempio, che non hanno bisogno per forza di imballaggi. E’ quindi possibile acquistarli senza richiedere sacchetti aggiuntivi che non erano ad esempio previsti dall’azienda che li ha immessi sul mercato.
Oltre a ciò è bene iniziare a comprendere perfettamente i simboli che si trovano sui vari imballaggi. Ci sono prodotti che riportano tutte le indicazioni più utili per il loro riciclaggio. Sapere quali imballaggi possono essere inseriti all’interno della raccolta differenziata e quali no, ha un grosso impatto sull’ambiente.
Aumentare tale consapevolezza di tutti gli abitanti della Terra è fondamentale. Ciascuno deve, infatti, svolgere il suo compito e riciclare i materiali riciclabili o riutilizzare il più possibile quelli non riciclabili. Ci sono, ad esempio, imballaggi non riciclabili che, però, con un pizzico di creatività, possono avere una seconda vita. Non è detto, infatti, che le confezioni delle cose che acquistiamo debbano essere buttate subito dopo aver scartato l’oggetto di nostro interesse.
E’ un comportamento da stigmatizzare quello di accorgersi degli imballaggi solo alla fine della loro vita. Non ci si può rendere conto dei danni provocati dalle buste di plastica, dai tappi o dalle bottiglie solo quando esse sono già diventate un rifiuto.