Libra Facebook, parliamo di questa nuova criptovaluta

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Parliamo di Libra Facebook, la nuova criptovaluta che dovrebbe debuttare entro giugno 2020 che sarà governata dalla Libra Association.

Libra, la nuova moneta online annunciata da Facebook a giugno 2019 e che dovrebbe decollare entro giugno 2020, promette di rivoluzionare l’universo dei pagamenti e delle transazioni finanziarie.
Il suo annuncio ha suscitato numerosi consensi, ma anche dubbi e critiche. Infatti, proprio per questo motivo, nei mesi successivi al lancio di Libra Facebook, le autorità finanziarie di tutto il mondo si sono mosse per verificare gli aspetti controversi: alcuni tra i massimi vertici economico-finanziari mondiali hanno espresso posizioni contrarie ed alcune delle organizzazioni che inizialmente avevano supportato Libra si sono tirate indietro.
L’ultima in ordine di tempo a fare un passo indietro riguardo a questa moneta online è stata Vodafone: la compagnia, inizialmente tra i sostenitori del progetto, ha fatto sapere che le risorse in precedenza destinate a Libra saranno reindirizzate verso il suo consolidato servizio di pagamento digitale M-Pesa, al momento attivo in 6 nazioni africane.

Proprio per questi numerosi passi indietro, sono in molti a temere che questa moneta online non vedrà mai la luce, nonostante Facebook, fino a poco tempo fa, sembrasse intenzionata a proseguire per la sua strada. D’altra parte a fine gennaio Mark Zuckerberg ha annunciato il lancio internazionale di WhatsApp Pay, sistema di pagamento tramite chat. Non è ancora chiaro come la nuova soluzione si incastrerà nell’”ecosistema Facebook” dei pagamenti. Ma vediamo meglio cos’è e come funziona Libra.

Cos’è Libra, la criptovaluta di Facebook

Il 18 giugno 2019, con un post su Facebook, il fondatore e CEO del social network, Mark Zuckerberg, ha lanciato la nuova valuta chiamata Libra Facebook e contestualmente l’omonima associazione non profit insieme con altre 28 organizzazioni internazionali sparse per il mondo (oggi 21 dopo alcune defezioni).
La notizia era stata anticipata la settimana precedente, ma già da tempo, almeno da un paio di anni, il colosso di Internet stava lavorando all’operazione.
Nell’ultimo anno e mezzo Facebook ha avuto un rapporto altalenante con le criptovalute. Da una parte ha mostrato interesse, facendo anche trapelare notizie su possibili acquisizioni in questo ambito; dall’altra le pubblicità delle valute digitali sono state spesso bloccate e proibite sulle sue piattaforme per lunghi periodi.

Il punto di svolta è stato un gesto di Zuckerberg passato quasi sotto silenzio dai media: a gennaio 2018 ha acquisito una licenza in Irlanda per offrire prestiti personali ai suoi 2,07 miliardi di utenti. Poi negli ultimi sei mesi l’interesse è diventato gradualmente più concreto con varie indiscrezioni sull’emissione di una possibile criptovaluta da parte di Facebook. Fino all’annuncio ufficiale della nascita di Libra Facebook.

In questo modo, dunque, Facebook è entrata ufficialmente nel mondo dei pagamenti, più precisamente in quello della moneta online o criptovalute. L’obiettivo dichiarato è fornire accesso al sistema finanziario ai circa 1,7 miliardi di adulti “unbanked” presenti oggi nel mondo, cioè tutti quelli che sono sprovvisti di un conto corrente bancario o analoghi servizi.

Perché Facebook ha scelto il nome “Libra”?

In molti si sono chiesti perché Zuckerberg abbia chiamato la sua valuta digitale Libra.
Questo termine deriva dal latino e significa “bilancia”, in senso proprio e figurato (come simbolo cioè della giustizia). In astrologia la bilancia è sinonimo di equilibro ed equità. Nella variante fonetica e grafica “libbra” sta a significare unità di massa e peso e moneta. Il dizionario Garzanti specifica che libbra è l’unità di peso già usata dai greci e dai romani, poi impiegata in Italia nel medioevo (con valore di 300 g circa) e in altri paesi (Spagna, Francia, Germania); più a lungo nei paesi anglosassoni, con valore di 454 grammi.